Black Mirror è una serie TV britannica, costruita attraverso episodi autoconclusivi della durata di un’ora circa. Il filo conduttore è la distopia e la costante avanzata della tecnologia nella vita di tutti i giorni, come se fossimo sempre sull’orlo della rivoluzione di Skynet, ma condito con un realismo e un’attenzione verso i rapporti sociali che Terminator azzera con una bella mitragliata.
Il primo episodio della terza serie – su Netflix, naturalmente – si intitola Nosedive e la protagonista, Lacie, è interpretata da una bravissima Bryce Dallas Howard, figlia di Ricky Cunningham di Happy Days e perfetta nel suo vestito color pastello.
L’idea di fondo è straordinaria e si basa sul concetto di rating, che in termine bancario è relativo all’affidabilità di un certo utente e alla sua solvibilità in termini economici.
In questo caso, invece, il rating è rivolto alla sfera sociale e non economica: più voti alti hai, più acquisti valore nella comunità in cui sei inserito…ma come fai ad ottenere cinque stelline su cinque?
Scopritelo guardando questo episodio, in cui anche se il finale è un po’ fiacco – ma è una mia personale opinione – il presupposto è potente e terribile, perché anche se non è Skynet a prendere il potere, vi è qualcosa di più subdolo, il social network, che non lancerà bombe atomiche, ma saprà influenzarti la vita radicalmente.
E vi lascio con una domanda alla fine della visione di questo episodio: che rating avreste? Pensateci… e fatevi prendere dall’ansia.